Un anno di reclusione per gli storici che negano il genocidio armeno

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“Non abbiamo commesso alcun genocidio, abbiamo difeso la patria!” – questo lo slogan che i militanti comunisti turchi urlavano di fronte alle sedi diplomatiche francesi in concomitanza con la decisione del Parlamento di Parigi di punire con un anno di detenzione chiunque negasse o minimizzasse il genocidio degli armeni del 1915. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, islamista filo-americano, su pressione dell’opinione pubblica, ha richiamato l’ambasciatore turco presso l’Eliseo e ha minacciato di rompere le relazioni bilaterali fra il suo paese e la Francia, una decisone che comporterebbe degli importanti danni economici. Va pure detto che Erdogan è famoso per le sue sfuriate poco diplomatiche, come contro Israele, utili a esaltare il proprio elettorato, ma che poi alla luce dei fatti non sortiscono grandi cambiamenti, staremo quindi a vedere se davvero questa volta la Turchia romperà le relazioni con la Francia.

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